Canoni di locazione: evoluzione e storia nel corso degli ultimi decenni
I canoni di locazione hanno subito una forte evoluzione in Italia negli ultimi decenni. Fino agli anni ’90 vigeva il sistema dei canoni amministrati, ma le quotazioni si erano ormai discostate dai valori di mercato. La liberalizzazione iniziata nel 1990 ha portato a incrementi anche del 200-300% per gli affitti nelle grandi città. Di fronte a questa impennata, nei primi anni 2000 si è giunti al ritorno dei canoni concordati.
Questi si basano su accordi territoriali che classificano gli immobili in base a ubicazione, metratura e caratteristiche, definendo così i valori di locazione. Oggi oltre il 50% dei contratti adotta questo sistema a livello regionale. Se da una parte è cambiato il sistema di calcolo degli affitti, dall’altro si sono semplificati moltissimo i sistemi adottati per calcolarli. Grazie a servizi online, calcolo, sottoscrizione e step burocratici si sono resi più facili e accessibili a tutti. Ne è un esempio il sito dell’agenzia immobiliare specializzata come www.canoneconcordatonline.it che offre un servizio online per il calcolo del canone concordato. Il sito, grazie agli accordi definiti nei vari territori, permette di determinare con precisione l’affitto in modo semplice, veloce e senza errori. Questo ha contribuito alla diffusione e all’affermazione del canone concordato come soluzione equilibrata tra proprietari e inquilini, in grado di far fronte alle trasformazioni del mercato immobiliare degli ultimi decenni. Questo portale permette inoltre di verificare la congruità del canone richiesto rispetto ai valori di mercato, evitando sopravvalutazioni o sottovalutazioni.
La pratica può essere gestita interamente online, dagli adempimenti amministrativi alla firma digitale, in modo rapido, sicuro e conforme alle normative vigenti.
Canoni di locazione: La liberalizzazione degli affitti degli anni ’90
Fino alla fine degli anni ’90 in Italia i canoni di locazione erano ancora vincolati ai parametri stabiliti dalla legge nel 1978, perdendo progressivamente di efficacia ed adeguatezza rispetto alla reale situazione di mercato.
A seguito del decreto 287/1990, tuttavia, si è avviato un percorso di liberalizzazione del mercato, prevedendo la possibilità di stipulare contratti che derogassero i parametri di legge. Ciò ha segnato l’abbandono dei canoni imposti per far prevalere la totale libertà negoziale tra le parti.
La liberalizzazione ha avuto notevoli impatti sul mercato degli affitti, considerato che nel giro di pochi anni i valori di mercato erano in alcuni casi triplicati rispetto a quelli tabellari. Se da un lato ha soddisfatto le richieste della proprietà, dall’altro ha reso più gravoso il costo dell’affitto per gli inquilini.
Gli anni ’90 sono stati quindi caratterizzati da una fase di superamento dei vincoli di legge sui canoni di locazione, a favore della totale libera determinazione sulla base della domanda e dell’offerta, con effetti notevoli sul mercato immobiliare.
La liberalizzazione ha avuto come conseguenza un impatto inflazionistico sui valori di mercato degli immobili situati nelle grandi città e zone turistiche. Alcune categorie di inquilini, come gli anziani e studenti, hanno faticato a sostenere gli aumenti dei canoni di affitto in assenza di adeguate tutele. Negli anni successivi si è reso necessario un riequilibrio normativo per meglio tutelare le esigenze sia dei proprietari che degli inquilini nella contrattazione dei canoni.
Canoni locazione: Il ritorno ai canoni concordati negli anni 2000
Nei primi anni 2000 si è assistito a un progressivo ritorno ai canoni concordati per i contratti di locazione in Italia. Ciò è avvenuto attraverso un complesso percorso normativo volto a riequilibrare i rapporti tra proprietari e inquilini. Gli accordi territoriali hanno previsto l’introduzione di nuove metodologie di calcolo dei canoni di locazione basate sulle caratteristiche quantitative e qualitative degli immobili, suddividendoli in zone, categorie e classi.
Un ruolo fondamentale è stato svolto dagli accordi territoriali stipulati nei diversi comuni e province, che hanno recepito e adattato le indicazioni nazionali alle specificità locali. Grazie all’applicazione dei canoni concordati è stato possibile attrarre molti proprietari a aderire a questo nuovo sistema di valutazione degli affitti, più equilibrato rispetto alla totale deregolamentazione precedente. Il primo decennio degli anni 2000 ha visto l’affermazione di un modello misto di determinazione dei canoni di locazione, in grado di ricondurre a più razionale equilibrio le dinamiche del comparto immobiliare.
Nel corso del tempo gli accordi territoriali sono stati periodicamente aggiornati, al fine di adattare i criteri di calcolo dei canoni concordati ai mutamenti delle condizioni immobiliari locali. Grazie alla diffusione dei canoni concordati è stato possibile assicurare stabilità nel mercato degli affitti e tutelare sia gli interessi dei proprietari che degli inquilini.
Gli effetti positivi di questo sistema misto hanno portato a un progressivo superamento delle residue resistenze iniziali e a una sua sostanziale accettazione da parte di tutti gli attori coinvolti nel settore residenziale.