Cosa fare quando non si riesce a dormire per l’ansia?
L’ansia e lo stress sono spesso causa di disturbi del sonno e insonnia, influendo negativamente sulla capacità di addormentarsi e di dormire in modo profondo e prolungato. È quindi importante imparare cosa fare quando non si riesce a dormire per l’ansia e a gestirla attraverso tecniche di rilassamento, gestione dello stress e altri accorgimenti utili a favorire il sonno.
Tuttavia, un aspetto che non va sottovalutato è la qualità del materasso. Un supporto comodo e adeguato alle proprie esigenze posturali è infatti il primo passo per dormire bene e alleviare i sintomi dell’ansia notturna. Acquistare un materasso realizzato con materiali selezionati e con zone di portanza differenziate può realmente fare la differenza, assicurando il giusto sostegno alla colonna vertebrale e distendendo i punti di pressione.
Siti affidabili come www.emma-materasso.it permettono l’acquisto online di materassi di alta qualità, certificati e personalizzabili in base alle caratteristiche fisiche. Un investimento su un materasso di qualità è dunque consigliato come prima cosa da fare per dormire serenamente anche quando si soffre d’ansia.
Cosa fare quando non si riesce a dormire per l’ansia? Teorie cognitive contro il circolo vizioso dell’ansia notturna
Per affrontare efficacemente l’insonnia dovuta all’ansia è utile agire su più fronti, incluso quello cognitivo. Le teorie cognitive ci insegnano infatti che gran parte dell’ansia notturna è alimentata da schemi mentali irrazionali come i pensieri catastrofici e le preoccupazioni eccessive.
Quando l’insonnia diventa cronica si innesca un circolo vizioso per cui l’ansia da non riuscire ad addormentarsi alimenta ulteriori pensieri ansiosi che a loro volta rendono ancora più difficile prendere sonno. Per interrompere questo circolo vizioso risultano utili tecniche come il challenging, ovvero la messa in discussione razionale delle proprie credenze negative e delle paure irrazionali che alimentano l’ansia.
Si tratta di rimpiazzare i pensieri distorti con una visione più equilibrata e realistica, basata su evidenze oggettive. Ad esempio, è irrazionale pensare “stasera non prenderò mai sonno”, mentre è più corretto pensare “è probabile che mi addormenterò come altre volte, anche se potrebbe richiedere tempo”.
Utilizzare queste semplici strategie cognitive contribuisce a ridurre i livelli di ansia notturna che impediscono il sonno, spezzando gradualmente il circolo vizioso con l’insonnia. Ovviamente vanno associate a tecniche di rilassamento più esperienziali.
Trucchi per calmare l’ansia: rivedere la routine serale
Modificare leggermente la propria routine serale può rivelarsi particolarmente utile per dormire meglio e ridurre i livelli di ansia prima di andare a letto. Piccoli cambiamenti delle proprie abitudini possono influire positivamente sull’umore e predisporre al riposo notturno.
Innanzitutto è consigliabile ridurre l’esposizione agli schermi di dispositivi elettronici (TV, computer, smartphone) almeno un’ora prima di coricarsi. La luce blu emessa interferisce infatti con la produzione naturale di melatonina, l’ormone che regola il ciclo sonno-veglia.
Anche limitare rumori e stimoli intensi prima di dormire è importante. Creare un ambiente silenzioso, buio e rilassato facilita l’addormentamento ed evita di alimentare la percezione ansiosa di non riuscire a prendere sonno. Svolgere piccole attività come leggere un libro, ascoltare musica rilassante o praticare tecniche di respirazione contribuisce ad abbassare i livelli di adrenalina, rilassare corpo e mente e calmare i pensieri ansiosi.
Anche semplici cambiamenti nella propria routine pre-sonno, come fare una doccia calda, bere una tisana o favorendo l’isolamento termico prima di dormire, risultano utili per migliorare il passaggio dalla veglia al sonno. In conclusione, modificare leggermente le proprie abitudini serali può influenzare positivamente l’ansia notturna e l’insonnia, soprattutto se associate a tecniche cognitive e di rilassamento. Piccoli cambiamenti per dormire (finalmente!) bene.